Rassegna Stampa

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SILHOUETTEDONNA
Mal di schiena da scrivania? Prova la Bioginnastica
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BIOMEDEX
La Bioginnastica nei disturbi d’ansia
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VIVERESANIEBELLI
Chi si ascolta “Cammina meglio”
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ITALIANEWS.ORG
Coronavirus e bambini in casa
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GAZZETTA.IT
Bioginnastica: per restare in forma a tutto relax
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ILPLURALE.IT
Covid-19: affrontare l’ansia e lo stress di questi giorni
ITALIANEWS.ORG
Bioginnastica la ginnastica che massaggia il corpo
Tra corpo e mente
LA VOCE DI MANTOVA
Bioginnastica tra corpo e mente
Il rimuginamento e l'infiammazione, la metodologia Bioginnastica come strumento di riequilibrio
CORRIERE DI ROMAGNA e RESTO DEL CARLINO
Il rimuginamento e l’infiammazione: la metodologia Bioginnastica come strumento di riequilibrio
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BIOGINNASTICA IN RUSSIA
La rigidità psico-fisica
IL RESTO DEL CARLINO
La rigidità psico-fisica e il dolore una assunzione di responsabilità tramite l’ascolto corporeo
articolo bioginnastica e omeopsicologia 14 marzo
CORRIERE DI ROMAGNA
La Bioginnastica e l’Omeo-psicologia per affrontare e gestire i disturbi psicosomatici
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LA REPUBBLICA
12 sport per 12 mesi
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Postura: sovraccarico funzionale e sedentarietà
scuola
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Depurare bronchi e polmoni
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Rientrare al lavoro dopo le vacanze
LA-PALESTRA
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Conoscere la Bioginnastica per conoscere se stessi
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Rimini Wellness, le 5 regole della Bioginnastica.
ELLE
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Rimini Wellness: Cosa fare al festival del fitness.
DIARIO-DEL-WEB
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Un seduta di Bioginnastica a Rimini Wellness.
RIMINI-TODAY
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Un carico di artisti di strada, sportivi e motociclisti per il weekend “tricolore” con le celebri F.
DONNA-FASHION-NEWS
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Al via il taglio del nastro per RiminiWellness 2016.
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Al via il taglio del nastro per RiminiWellness 2016.
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Rimini Wellness 2016: Programma, biglietti e hotel, ponte del 2 Giugno a ritmo di fitness
WEEL-ME
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Rimini: Torna l’appuntamento con…
FREESTYLE
SPORTWEEK
In forma a tutto relax.

Testimonianze

Il corpo è il nostro strumento di movimento, di esperienza, di adattamento ed evoluzione, in una parola di VITA.
Attraverso la sua struttura e postura è testimone della nostra vita passata. Vive nel presente, testimone della nostra energia e delle nostre emozioni attraverso le simultanee variazioni biochimiche che agiscono sul sistema nervoso ed endocrino e quelle neuromuscolari.
Il corpo esprime nella materia tutta la nostra realtà: fisica e profonda, invisibile ed emozionale, psicologica ed energetica. Nella nuova visione il corpo è il TUTTO corpo–psiche, un’Unità indivisibile, correlata e interdipendente.
Il corpo non è più solo un complesso osteo-strutturale da riabilitare o modificare per corrispondere a delle aspettative estetiche, per essere efficace alla performance sportiva o lavorativa. In una Nuova Realtà, in cui l’essere umano deve ritrovare il senso della vita, il corpo diventa lo strumento per entrare in con-tatto con se stessi: partendo da una realtà oggettiva esteriore come la postura, per arrivare a comprendere e diventare presenti nel proprio essere.
La Bioginnastica® si prefigge di entrare, con rispetto, nell’ascolto del suo linguaggio, della sua storia per sciogliere e scaricare le tensioni e rigidità accumulate, ridonare l’elasticità psicofisica per adattarsi alla sua evoluzione, al suo naturale movimento rinforzando la fiducia, la forza e la “presenza” energetica.
Con i giusti ritmi e tempi si ritrova il tono, la postura armonica ed equilibrata, si diventa più centrati nel proprio essere, nelle proprie sensazioni, con maggiore vitalità ed energia.
Il corpo è vita, la vita è movimento. La Bioginnastica® è una metodologia per ritrovare la libertà del proprio intimo movimento fisico ed emozionale in armonia con se stessi e con gli altri.
Vivi il tuo corpo, vivi la tua Vita.
Buon Cammino…

Stefania Tronconi
Diplomata ISEF, Massofisioterapista, Insegnante di educazione motoria, Ideatrice della metodologia Bioginnastica®, Titolare Biostudio Jonas Faenza (RA)

Io ho 57 anni; il mio caso è quello dello sportivo che non vuole lasciare la passione del gioco, ma capisce che gli anni cominciano a farsi sentire, l’anagrafe comincia a contare, i movimenti sono meno potenti, il corpo meno flessibile, i tempi di recupero lunghi e problematici, con rischi di infortunio sempre dietro l’angolo; faccio sport agonistico da sempre; prima calcio,poi atletica leggera (velocità-100/200mt), infine a 22 anni lo sport più amato, che tutt’ora pratico: il frisbee freestyle. Nel tempo ho capito che ripetere gli stessi movimenti ,al servizio della prestazione, a lungo andare, logora il fisico, indebolendolo, sbilanciandolo, costringendolo a modificare il proprio equilibrio naturale; tutto ciò innesca una serie di meccanismi a catena che modificano pesantemente la struttura muscolo-scheletrica. Preso atto di questo mutamento in certa maniera regressivo, ho capito che mi serviva prioritariamente un tipo di lavoro riequilibrante, che facesse, tra le altre cose, un’azione allungante sulle catene muscolari man mano che passavano gli anni sempre più compresse e rigide, giunte al limite della sopportazione. Ho tentato di affrontare il problema approcciando metodi che facevano dello strecthing il punto di forza; nel tempo ho visto che all’azione benefica iniziale poi non corrispondeva un miglioramento duraturo e definitivo. Punti di grande rigidità con compromissione della flessibilità sono le articolazioni delle ginocchia, a seguire schiena e spalle rigide ma con prospettive di recupero migliori. In questi anni ho fatto ricorso a fisioterapia chiropratica, infiltrazioni per le articolazioni delle ginocchia; periodicamente ho verificato che il sistema generale andava comunque in crisi ed ogni 3-4 mesi incappavo comunque in piccoli infortuni conseguenza della diminuita flessibilità… tutti segnali da non sottovalutare. Con questo quadro, ma con la convinzione, supportata dalla passione, che il mio sport doveva comunque essere ancora parte centrale della mia vita, mi sono avvicinato alla pratica della bioginnastica. Ho visto nella liturgia della bioginnastica, e nel lavoro impostato da Cinzia, un approccio personalizzato concretamente finalizzato al servizio delle caratteristiche specifiche del fisico. Finalmente il corpo non è un fine per raggiungere un risultato, una performance, ma diviene parte centrale della missione benessere. Sono solo passate 3 stagioni (inverno 2012-primavera/estate2013) da quando mi sono avvicinato alla bioginnastica, ed è sicuramente presto per tirare conclusioni, ma quello che ho sperimentato praticamente sul mio corpo, settimana per settimana, mi dice che la via è quella giusta. In questo ultimo periodo non ho più ricorso a fisioterapia, si sono ridotti i microinfortuni che non mi consentivano continuità nel lavoro sportivo. In questo relativamente breve periodo, la bioginnastica mi ha fatto conoscere il mio corpo, soprattutto le parti più in crisi; man mano che approfondivo l’ascolto capivo le necessità e da queste, aiutato a dovere in merito, l’applicazione lenta ma progressiva dei principi della bioginnastica da innescare. È proprio vero che le cose più pratiche e semplici sono le più efficaci…ho fatto fatica e tuttora la faccio a rallentare i miei movimenti, a sentire il naturale fluire delle cose, a fare diventare il mio muovere lento e preciso e di conseguenza innescare un massaggio indotto corretto ed efficace, infine utilizzare la respirazione in maniera completa ed armonica; pur con le naturali difficoltà di apprendimento, che contraddistinguono ogni nuova esperienza, ho innescato il processo (“non possiamo pretendere che le cose cambino , se continuiamo a fare le stesse cose”. Albert Einstein).
Il segreto del sistema bioginnastica è questa semplicità ma anche questa pienezza coordinata che fonde movimento, massaggio, respirazione, verso uno stato fisico mentale di livello superiore. Io ho colto solo una piccola parte di questo potenziale, sono ancora molto inesperto ed in corso di educazione, ma percepisco chiaramente che tutti gli ingredienti ci sono ed ho cominciato a cambiare e questo cambiamento il mio corpo lo ha positivamente recepito; tutto ciò, nella mia idea, può essere l’inizio per un approccio molto più completo nella gestione del benessere; altra nota non meno importante che vorrei segnalare, è che questo benessere fisico che man mano pervade il corpo, fa anche una salutare ed efficace azione sullo stato mentale, portando serenità e lucidità nuove, anche lo spazio che ti circonda diviene più confortevole ed amico: la terra la senti come una forza che ti sorregge ed il miglior equilibrio e stabilità sul terreno diviene una scoperta sorprendente. Risorse prima seppellite dalla routine quotidiana, vengono riconquistate e questo dice che la pratica della bioginnastica è per tutte le stagioni e le funzioni della vita (dallo sportivo al pensionato sedentario) è un percorso da intraprendere e coltivare con costanza e, come per tutte le cose, poi si raccoglieranno i frutti di un benessere ritrovato…

Ho scoperto la bioginnastica per caso, alla fiera del wellness a Rimini qualche anno fa.
In mezzo alla confusione e alla musica ad alto volume proveniente dagli stand dove si praticava spinning, walking, c’era uno stand con un proprio carattere diverso dagli altri, bianco e glicine, che ti invitava ad entrare. Musica dal vivo, pianista+arpista. Che soave differenza!
Partecipo ad una lezione dimostrativa. Mi stendo sul tappetino, mi consegnano alcune palle di diverse dimensioni, tra cui una da tennis.
Mah…ero un po’ scettica.
Seguo le istruzioni dell’insegnante e verifico la differenza prima e dopo gli esercizi. Mi sento subito meglio! Più rilassata in generale, le gambe diventano più leggere, quel dolorino lombare si attenua. Non ci posso credere.
Poi arriva il momento di mettere la palla di gommapiuma sotto la testa. Da quel momento non ho più abbandonato la bioginnastica, ho trovato il rimedio per contrastare la cervicale!
A causa di un tamponamento ho avuto il colpo di frusta, con i vari disturbi annessi: mal di testa, collo “incriccato” soprattutto d’inverno.
Con la bioginnastica il collo non si incricca più, posso girare agevolmente la testa a destra e a sinistra e mi sento in generale molto meglio. Sono molto contenta.

Il mio percorso nella Bioginnastica mi ha arricchito molto dal punto di vista personale e professionale. Ho iniziato a vedere argomenti già trattati durante l’università sotto punti di vista differenti e inoltre ho intrapreso un percorso personale di lavoro sul corpo.
Grazie alla Bioginnastica ho cominciato a cambiare approccio nel mio lavoro, un po’ in tutti gli ambiti, dando molta importanza alla percezione del corpo.
Percezione ed ascolto del corpo sono stati molto importanti per me, mentre svolgevo il corso di formazione di NordicWalking. Durante il corso, ho incontrato molte difficoltà e venivo continuamente corretto perché tornavo a fare gli stessi errori. Proprio in quei momenti ho iniziato a percepirmi, come il mio corpo si muoveva e si coordinava, durante la camminata e come i bastoncini agivano sul mio corpo. E così tutto era più facile, da solo riuscivo a correggermi in base a ciò che percepivo.
Ho iniziato a fare le prime modifiche durante i miei corsi di Nordic Walking, dando molta importanza alla percezione del corpo. Ed è così che lo proposi quasi per gioco durante una giornata di formazione ai miei compagni e Stefania.
Poco dopo questa prova, a me e Valentina venne in mente di fare l’esame di Bioginnastica, sull’ integrazione di questa tecnica di cammino, con la Bioginnastica e la fisioterapia.
Insieme a lei, Stefania e allo staff del Biostudio di Faenza e Lugo è partito questo progetto di integrazione che prende il nome di BioWalking.
La Bioginnastica mi ha insegnato l’ascolto e la percezione dalla superficie alla profondità del mio corpo e come questo è influenzato dal mio carico di emozioni inespresse.
Con il Nordic Walking ho scoperto le mie grandi difficoltà coordinative e solo grazie a ciò che mi ha insegnato la Bioginnastica ho saputo scoprirle.
Da qui nasce quello che per me è il BioWalking: riportare i principi della Bioginnastica in stazione eretta nel movimento all’aperto, in posti dove ci possono essere diversi stimoli e meno “protetti”, dove è più facile perdere il contatto con il corpo nel “qui e ora”.
Grazie a questi due percorsi sono riemerse: memorie motorie, difficoltà nella conoscenza del corpo, nello spazio, nel tempo e nella lateralità.
Difficoltà che hanno influenzato le mie emotività più profonde, che spesso riemergono quando non sono nel “qui e ora” e non mi permetto di vivere le mie emozioni…
Dall’interiorità all’esteriorità e dall’esteriorità all’interiorità…una continua comunicazione con il proprio corpo…

Davide Giusti
Istruttore di Bioginnastica

Bioginnastica ( B) è una terapia meravigliosa, pratica ed efficace, fa bene subito in breve tempo, adatta a tutte le persone che hanno contratture, ma anche solo indurimenti muscolari, di origini fisiche, varie dovute a tensione accumulata nel tempo, a posture abitudinarie sbagliate, o problemi fisici .
(B) è altresì valida nelle rigidità dovute a cause di origini mentali, nervose, accumulate negli anni, per preoccupazioni, periodi difficili, quando il pensiero negativo prende il sopravvento, e le tensioni la fanno da padrone e vanno ad accumularsi nelle masse muscolari più importanti, irrigidendo la cervicale, collo, spalle, i muscoli e tendini dorsali, lombari, e i grossi muscoli delle gambe.
Targhet: della (B) Tutte le persone che hanno il bisogno di fare una ricerca accurata e conoscere attraverso la percezione il proprio corpo e le proprie necessità .
Sportivi: che si vogliono preparare fisicamente e mentalmente per una stagione impegnativa la (B) serve come base di fondo prima di fare un percorso di preparazione di un certo livello, sia amatoriale ma anche professionale dedicata alle proprie specialità, la (B) serve anche come recupero di energie fisico–mentali dopo una gara, o prestazione fisica impegnativa.
Uomini e Donne: che vogliono prendersi cura di se, e attraverso la (B) possono dedicare un po di tempo al proprio benessere fisico psichico, la (B) serve per farsi un po di coccole un po di carezze, farsele fare o farle ad altri, dare un po di attenzione a se stessi e alla propria salute e benessere.
Anziani: intendo coloro che devono o possono fare solo movimenti leggeri e delicati, la (B) aiuta a trovare miglioramento fisico e sollievo attraverso il lavoro a terra, con esercizi mirati.
I Biostudi, stati concepiti, per accogliere le persone nel migliore modo possibile, dagli istruttori specializzati e preparati nella scuola di Bioginnastica, con la massima attenzione all’ambiente, ai colori, alle attrezzature, alla musica, tutto con accuratezza a 360 gradi.
La (B) non è Religione, non è Politica, non è una Moda e non è una Tendenza, non è Utopia … è una attività pratica che funziona nell’immediato, con un metodo ricercato preparato testato e riconosciuto.

Otello Moretti

La Bioginnastica crea “ DIPENDENZA “ in senso buono, una volta che l’hai provata senti di averne bisogno, non puoi fare a meno… è benefica, salutare è quello di cui abbiamo bisogno, aiuta e stimola le capacità del nostro corpo di auto-rigenerare riequilibrare, quello che col tempo si è bloccato, intasato, irrigidito, ingolfato, a livello di muscoli, tendini, in ogni altra parte del nostro fisico.
La Bioginnastica da speranza a chi l’aveva persa, è come riprendere in mano le redini del proprio corpo… dopo averlo delegato alle medicine.
La Bioginnastica alleggerisce il fisico, la testa, i pensieri, la mente… fa ritrovare lucidità, attenzione, concentrazione, e il  coraggio di provare.
La Bioginnastica è una ricerca continua su di se, migliora la Postura, migliora l’umore, che si trasforma in benessere psicofisico.
Il tutto attraverso la respirazione la percezione, un po alla volta, si impara a conoscere meglio ogni parte di noi.

Otello  Moretti

Prima di accingermi a scrivere dei brevi pensieri sulla mia esperienza con la Bioginnastica che Enrica, la mia insegnante, mi ha chiesto, ho preso il tappeto e due palle e cominciato a fare dei semplici esercizi. L’ho fatto per ritrovarmi e ritrovare con la pratica la freschezza delle sensazioni. Prima di iniziare come sempre mi “ascolto”, un rapido ma efficace controllo di come mi sento, di come stia il mio corpo, ma anche, una verifica di dove sia la mia testa. Poi sistemate le palle nel modo più semplice: una sotto la testa, una sul sacro, comincio a respirare con un ritmo via via più leggero, meno contratto. Il respiro si libera, il diaframma si rilassa, il torace prende spazio, la mandibola si distende, i pensieri si fanno leggeri. Il corpo si allinea con la testa o forse meglio la testa ritrova il corpo ma c’è anche qualcosa di più: mi estendo e ritrovo spazio. Comincio ad avvertire dei piccoli dolori di cui prima non ero consapevole: la torsione della testa mi è difficile, la spalla destra non è libera. Ovviamente me li portavo dietro da tempo, ma non me ne rendevo conto e facevo di tutto per non ascoltarli presa da mille impegni ed urgenze, presa da troppi obiettivi da raggiungere.
Quando ho cominciato a praticare la Bioginnastica 8 anni fa ho iniziato per caso: poco più di 50 anni, una vita attiva, molta pratica sportiva che vivevo come competizione con me stessa, lunghi percorsi solitari a piedi o bicicletta e una curiosità quasi bulimica per tutto ciò che mi passava vicino. É stato così che è iniziato: per curiosità, il volantino su una vetrina e mi sono presentata alla prima lezione. Avevo molti dolori al collo, all’anca destra, frequenti emicranie e una poderosa gastrite ma quando Enrica mi ha chiesto facendo il giro di presentazioni tra i partecipanti come stavo ho risposto bene, certo, volevo solo capire di cosa si tratta.
Ora ho quasi 60 anni. Non ho più smesso di praticarla nelle sessioni di gruppo, negli stage ed anche a casa. Stendermi sul tappeto mi “ricentra” e mi fa bene; arriviamo in palestra cupe e con le spalle incassate, lasciamo la palestra con lo sguardo luminoso, l’andatura leggera, il respiro ampio.
Ma dopo alcuni anni di pratica si è modificato il mio rapporto con la Bio: per me non è più tanto importante alleviare i dolori, trovare una rapida soluzione, quanto riconoscerli, ascoltarli, accettarli ed integrarli nella mia vita modificando i comportamenti che, ora lo so, mi fanno male.
Non sempre è possibile concederselo, non sempre riusciamo a dire no o aprirci ai si tuttavia ne sono certa questa è la strada per il mio benessere.

Sono una psicologa clinica, ho conosciuto la Bioginnastica come allieva; in quel periodo della mia vita ero alla ricerca di benessere, di qualcosa che mi potesse permettere di stare bene nel mio corpo e con me stessa, visto il grande stress quotidiano che spesso ci attanaglia. Avevo iniziato a muovere i primi passi come clinica e ricordo che avevo infinite curiosità, dubbi e tanta insicurezza, e mi chiedevo se bastasse la mente per definire chi fossimo.
Alla prima lezione di Bioginnastica ho trovato l’anello mancante, da cui ripartire: mi ha coinvolta, mi ha trasmesso pace e soprattutto mi ha fatto distendere molte delle rigidità che percepivo, ma che prima non sapevo come allentare; mi sono resa conto di quanto fossi più tesa di quanto percepivo e soprattutto della mia difficoltà a lasciar andare la mente, i pensieri permettendo che emergesse ciò che mi diceva il mio corpo nelle sue contratture, ma anche in quelle sensazioni che sono le mie emozioni, di cui non ero consapevole ma anzi mi facevano paura.. ho compreso che la Bioginnastica era per me un’ottima opportunità per stare meglio, per il mio benessere mentale e fisico, per ascoltarmi, per scoprirmi, per conoscermi, per trovare me stessa. Così ho deciso di iscrivermi alla Scuola di Formazione per diventare Operatore e poter integrare le mie competenze cliniche con altri approcci, modi di vedere e soprattutto prendersi cura di sé. Ho trovato la serietà scientifica che mi ha insegnato come funziona il nostro corpo e il desiderio di aggiornarsi sempre per migliorare la metodologia; ho trovato una metodologia completa, che parla di emozioni, che tiene in considerazione il sé e i pensieri associati alle emozioni che proviamo; ho trovato una metodologia che in sé esprimesse già il concetto che corpo e mente sono la stessa cosa e che la nostra postura e i nostri atteggiamenti sono manifestazione di chi siamo; ho trovato una metodologia che accompagna la persona nella sua quotidianità ad ascoltarsi con gentilezza nelle proprie tensioni e blocchi rendendoli un trampolino di lancio verso di sé e non un sintomo da evitare o rendere silente; ho trovato una metodologia che accompagnasse alla consapevolezza di sé e della propria naturale armonia.

Selena Brusa
Psicologa, operatrice di Bioginnastica

Più persone mi avevano parlato di bioginnastica, tra le quali mia sorella Paola, anche lei Medico.
Ho deciso di iniziare a praticarla 10 anni fa e da allora è diventata indispensabile per la mia vita piena di problemi di salute.
La bioginnastica ti insegna ad essere consapevole dei propri limiti, a farti carico di  questa consapevolezza così da poter convivere con essi.
Praticando con regolarità questa attività impari a sentire l’importanza del tuo respiro e quando affronti situazioni difficili sia fisiche che psichiche aiutandoti con il respiro affronti meglio la difficoltà che ti si presenta.
Essendo Medico e avendo anche conoscenze di Agopuntura , Riflessologia plantare, Omeopatia e Fiori di Bach mi rendo conto della completezza di questa attività e dell’elevato livello di conoscenze di chi l’ha messa a punto.

Dott.ssa Gabriella Mosconi, Forlì

Cosa penso della Bioginnastica
Quando Stefania mi ha chiesto di scrivere le mie impressioni sulla Bioginnastica ho esitato prima di accettare perché, come ho fatto presente anche a lei, penso di essere molto di parte data la grande amicizia
che esiste fra noi. Però dato che credo molto in questa disciplina, alla fine ho accettato.
Era il lontano 1999 ed io uscivo, o forse c’ero ancora dentro, da un’esperienza altamente invalidante da un punto di vista psico-fisico, quando una collega incontrata per puro caso, mi parlò della Bioginnastica di Stefania Tronconi con termini estremamente entusiastici. Ammetto che, venendo da una preparazione molto pragmatica in cui “la medicina è basata sull’evidenza”, all’inizio ero molto scettica.
Poi, spinta dalla necessità e, ammetto, soprattutto dalla curiosità mi sono messa in contatto con Stefania.
Abbiamo iniziato con sedute individuali che ci hanno permesso di entrare in contatto e di iniziare una lunga amicizia che perdura tuttora. Poi, quando lei mi ha reputata pronta, mi ha fatto entrare nel gruppo. All’epoca ero molto arrabbiata col mio corpo che, pensavo io, mi aveva tradito. Così come ero arrabbiata con la “mia” medicina che, come mi stavo rendendo conto, non poteva niente per il mio grave problema.
Quando mi sdraiavo le prime volte mi chiedevo: “…e adesso? “ poi lentamente subentrava in me uno stato di rilassamento nonostante le palline posizionate sotto varie parti del corpo, che mi faceva pensare ad un ritorno allo “stato di grazia” di cui parla Stefania\ Lowen, che ognuno di noi ha alla nascita ma che perde ​
durante la crescita quando iniziano il confronto e la relazione con le altre persone e con l’ambiente. E così ho continuato per anni e, contemporaneamente, ho assistito alla crescita professionale e morale di Stefania e di tutti i suoi allievi\ collaboratori.
Infine, come pediatra, credo molto nella funzione positiva della bioginnastica per i bambini che presentano delle paramorfie\dismorfie; ma ritengo anche che la bioginnastica possa essere molto valida ed utile per tutti i bambini che apparentemente non presentano alcun problema di postura, fin dalla nascita. Perché è proprio in questo momento, o forse anche prima e cioè durante la gestazione, che LA
RIGIDITA’ viene trasmessa al neonato dalla mamma che lo partorisce con dolore e successivamente lo accudisce con estrema ansia e preoccupazione. Crescendo il piccolo deve fare i conti con la socializzazione e con il dover rispettare determinate regole che a lungo andare lo condizionano e lo inducono ad
accettare dei comportamenti che non fanno parte del suo modo di essere. Ora, poichè la postura è il risultato di un compromesso: il bambino inizia ad assumere determinati atteggiamenti posturali in
relazione al proprio carattere, al modo di vivere i propri sentimenti e di esprimere le proprie emozioni, la bioginnastica interviene lavorando sulla postura e impedendo il manifestarsi delle conseguenze di errate posture.

Laila Minguzzi

La filosofia omeosinergetica mi insegna che l’incontro non è un caso, ed io e la mia compagna Giovanna abbiamo incontrato la Bioginnastica dopo l’esperienza vissuta di nostro figlio Luca … era un momento particolare della mia vita, un momento dove, sia a livello personale che professionale, avevo bisogno di recuperare il rapporto con il mio fisico, è stata per me un aiuto per comprendere che c’è un corpo da vedere e da ascoltare.
Grazie alla Bioginnastica ho compreso ma soprattutto sentito l’importanza dell’accoglienza della mia componente fisica e del risveglio delle mie sensazioni fisiche e cenestetiche tramite un contatto rispettoso e delicato con il mio corpo e tramite movimenti e pressioni dolci e allo stesso tempo profondi, recuperando così, nel proseguo della mia attività professionale, una appropriata sintesi tra il mio corpo e la mia anima.

IO E LA BIOGINNASTICA FESTEGGIAMO IL NOSTRO 1° ANNIVERSARIO !!!!!!

Proprio un anno fa ho conosciuto la BIOGINNASTICA, dopo mesi/anni di dolori fortissimi estesi a tutte le parti del mio corpo.
Questo incontro rappresenta uno spartiacque importantissimo della mia vita, segna un PRIMA e un DOPO.

IL PRIMA:
Premetto che ho sempre affrontato molto intensamente gli eventi della mia vita, spesso difficili, come spesso accade a molti di noi: salute, lavoro, famiglia, emozioni…con ritmo ed impegno sostenuti con grande fatica psico-fisica.
Perciò, per affrontare tutte queste prove, ho costruito un bel CARRARMATO , che via via corazzavo sempre di più, al susseguirsi di ogni nuovo altro evento difficile.
Risultato: ”…un bel giorno, sotto quel carrarmato ci sono finita IO !!!!”

A maggio 2017 il mio corpo era devastato da dolori inspiegabili…..
Mi sono sottoposta a esami diagnostici e visite mediche specialiste di vario genere.
I tantissimi medici che ho consultato, mi hanno fornito sì spiegazioni competenti, ma ciascuno in riferimento alla sua specialità…(ortopedico…neurologo…fisiatra…fisioterapista..psicologo…ecc).
E quando dal medico ottenevo una risposta, una spiegazione al mio dolore era già un fatto positivo, perché molto spesso mi è capitato anche di sentirmi non creduta sui sintomi che riferivo, liquidata come “malata immaginaria”….”tutta scena”.…
…e questo mi è capitato anche con le persone a cui raccontavo il mio DOLORE…amici/colleghi ………….fortunatamente non con i miei famigliari, che sempre mi hanno sostenuto!!!!

In tutto questo peregrinare, mentre il mio dolore oramai era divenuto cronico e mentre mi rifiutavo di pensarlo semplicemente come espressione di uno stato depressivo, avvertivo anche un senso di forte frustrazione nell’anima.

Finalmente, proprio nel maggio 2017, arriva una diagnosi dal Reumatologo: FIBROMIALGIA ……..Parola a me, fino ad allora, assolutamente sconosciuta…
Tra i tanti consigli che ricevo (terapie, medicinali, ecccc…..) c’è anche di fare molta ginnastica di allungamento.
Mi sottopongo così a sedute di agopuntura e di medicina cinese, termalismo e contemporaneamente
contatto Stefania T., con una non-piccola dose di scetticismo e scoramento.

E’ con Stefania che svolgo le mie prime sedute individuali di BIOGINNASTICA e che recepisco che la BIOGINNASTICA non è solo “Ginnastica su Palline Gialle”.
Sento i primi giovamenti…sento il mio corpo allentare le tensioni dolorose..sento che anche dentro di me qualcosa si allenta e rallenta…ma capisco che ciò che sto facendo per curarmi è ancora troppo poco: “Devo rieducarmi” “ Devo cambiare stile di vita, fuori e dentro”.

Mi informo sulle opportunità che BIOGINNASTICA mi offre: attività di gruppo, lezioni intensive, riabilitazione, conferenze ed incontri tematici con specialisti …….e partecipo a questi momenti più che posso e…. sento che sto cambiando e che anche il mio dolore sta cambiando!!!
Dico cambiando…non sparendo! Sto imparando a gestire il mio dolore, a limitarlo, a controllarlo, a contenerlo…a limitarne i danni….
Sto decisamente meglio!!!!

IL DOPO:

Oggi, dopo un anno di BIOGINNASTICA, racconto spesso e volentierissimo la mia esperienza, a chi è Fibromialgico e a chi non lo è.
Credo nella potenza del passa-parola, senza la pretesa di voler convincere a tutti costi, ma con la pretesa di essere creduta, di dar voce alla mia verità.

Riporto questa mia esperienza anche ai vari medici che mi curano….il report è “ben-ESSERE !”

Sto frequentando diversi Biostudi della zona ed ovunque, sia Lugo o Bagnacavallo o Faenza…, in questi studi il clima/ambiente è disteso, rilassato e rilassante, si respira il NONgiudizio, si pratica l’ascolto reciproco e la condivisione…
Chiunque sia l’operatore con cui entro in contatto in questi studi è “PERSONA” e mi fa sentire di essere altrettanto:…. anch’io “PERSONA”.
Tutti gli operatori che ho conosciuto, con il loro approccio competente, con il loro relazionarsi, con il loro prendersi-cura comunicano, nell’esempio che educa, un possibile stile di vita, molto diverso da quello di altri ambienti ( ambulatori , palestre ecc…) dove invece gli obiettivi e le prestazioni richieste e offerte sono e devono essere, assolutamente altoperformanti, fenomenali a tutti i costi.

….e il mio carrarmato? Che fine ha fatto?

L’ho parcheggiato, mi ci sono seduta accanto, lo guardo dall’esterno, non lo rimpiango, non lo rinnego…ora lo compiango………ora percorro la mia vita senza di lui, radicata sui miei piedi più che posso, trovo la mia forza nella mia vulnerabilità…
Non so dire con certezza se è questa la filosofia della BIOGINNASTICA, non sento di appartenere ad una sorta di setta di invasati, ma affermo con certezza che grazie alla BIOGINNASTICA ora mi sento libera di cercare il mio ben-ESSERE, come meglio so fare!

BIOginnastica: Testimonianza di un cambiamento

Sono un medico ginecologo innamorato del proprio lavoro, appassionata a tutto ciò che con naturalità e rispetto della fisiologia può portare a star bene, ma è davvero improbabile vedermi come testimonial di una qualunque forma di attività fisica.
Forse però, proprio per quelle contraddizioni che fanno parte della nostra unicità di esseri umani, da chi come me ha vissuto un grande rifiuto nei confronti del corpo, può venire una testimonianza autentica e veritiera.
Ero molto piccola quando dovetti arrendermi all’idea che non sarei mai stata un cigno.
Le cure di mia madre, preoccupata per questa figlia sottopeso che secondo lei non mangiava mai abbastanza, e la struttura ossea di mio padre, stavano facendo il loro lavoro, e alle selezioni della scuola di danza classica venni rifiutata senza possibilità di appello.
Cominciò da lì la mia decisione di privilegiare una mente che mi dava soddisfazioni, ponendomi sempre tra i primi della classe, rispetto ad un corpo sgraziato e traditore.
In realtà ero io che tradivo lui, rifugiandomi nel conforto del cibo consolatore e creandomi una coperta di grasso a protezione di un’eccessiva sensibilità.
Gli anni sono passati seguendo questo schema, anche se ci sono stati i periodi dedicati allo sport, alla scherma, alla pallavolo, al nuoto, allo spinning e tanta palestra, che non hanno mai fatto però l’impossibile miracolo di trasformarmi in quel che non potevo essere, un’eterea ballerina.
L’incontro con Stefania Tronconi e il percorso della Bioginnastica sono entrati a gamba tesa in un’esistenza dedicata alla scienza, alla lettura, alla voglia di conoscere, ma ormai lontana dal contatto con questo detestato contenitore.
Ingobbita, rallentata nel movimento, in un disagio che ormai si era trasformato in dolore cronico, per il quale non potevo percorrere più di cento metri senza che la mia colonna lombare urlasse.
Non respiravo neanche più, irrigidita in una modalità che mi impediva di uscire dalla odiosa zona di comfort per affrontare un cambiamento che faceva troppa paura.
Poi, una pallina dopo l’altra, ho provato la frustrazione di non poter alzare le gambe, di non farcela a basculare il bacino, di non poter estendere le braccia in uno spazio che non mi autorizzavo.
Mi ha aiutato il non aver mai sentito una critica, anzi solo incoraggiamenti.
Stefania non ha mai guardato l’obesa che non riusciva a muoversi, ma la persona che soffriva, e mi ha preso per mano.
Ha insistito fino allo sfinimento affinchè io trovassi il tempo per me, nel mio girovagare per l’Italia, ed è diventata una consuetudine che mi porta a dormire sulle mie palline, a stendermi per le lezioni ogni volta che posso, e ho ripreso a respirare, ad essere consapevole di quando non lo faccio, ad ascoltare le emozioni che stanno dietro ogni punto dolente.
Ho imparato a decodificare quello che il corpo mi vuole dire, e a rispettarlo.
Io l’ho sempre trattato come una pattumiera, oggi è un’opportunità e uno strumento per conoscere chi sono.
La Bioginnastica ha operato quest’opera di ricucitura tra una mente razionale, un’anima ferita e un corpo che non sarà mai quello di un’eterea ballerina, ma che è capace di farmi provare ancora tanta gioia. GRAZIE
Vi auguro di provarci tutti

Buona Vita
Maria Pia Pandolfo

Ottavianita, 73 anni:

“Il Biowalking è una ginnastica speciale, basata sul respiro. Col Biowalking ho imparato a muovermi con più leggerezza ed armonia.
Unendo la Bioginnastica al Biowalking, nel tempo e con costanza, ho migliorato moltissimo il mio stato di umore e di salute.”

Annalisa, 45 anni:

“Io non sono mai stata brava a descrivere ciò che provo e sento, però con il Biowalking ho percepito da subito una sensazione benefica. Riesco a “sentire” meglio il mio corpo nel movimento. Da quando faccio Biowalking ho realizzato che molti dei dolori che avevo durante le mie passeggiate erano dovuti alla mia postura.”

“GIOCO COL MIO RESPIRO”: la Bioginnastica nella Scuola Primaria

Sono un’insegnante di Scuola Primaria, psicopedagogista e da anni allieva di Bioginnastica.
Durante il mio percorso personale ho avvertito l’esigenza di approfondire le tematiche di questa metodologia per portare la Bioginnastica nella vita quotidiana a 360 gradi: nel privato, in famiglia e soprattutto nel mio lavoro; ho frequentato quindi il Corso di Formazione triennale a Faenza e sono diventata operatrice di Bioginnastica.
Con il cuore e tanto entusiasmo ho sperimentato nella mia classe un Progetto di Bioginnastica, forte del fatto che la mia tesi aveva avuto come studio sperimentale un percorso rivolto proprio ai bambini nella fascia d’età tra 6 e 12 anni ed era stato stimolante e costruttivo.
Ho iniziato con i bambini di classe prima e quest’anno che sono in terza il Progetto continua con un maggior numero di lezioni e la richiesta entusiasta del gruppo classe.
L’obiettivo che mi sono posta è percepire ed entrare in contatto col proprio respiro per lasciarlo fluire al fine di esprimere e comunicare in libertà.
Il respiro è una funzione fisiologica che dipende dalla struttura muscolare che, se rigida, la ostacola.
Con le lezioni di Bioginnastica si aiutano il muscolo diaframma e i muscoli accessori che interessano la respirazione a decontrarsi, allungarsi e aprirsi, di conseguenza il respiro diventa più fluido e libero permettendo maggior libertà di espressione verbale e non verbale.
I miei bambini ogni mattina, prima dell’inizio della giornata scolastica, hanno iniziato l’ascolto del proprio respiro come momento di routine: ci fermiamo nell’ascolto del silenzio prima e del respiro dopo…..entriamo in contatto con noi stessi, ci prendiamo tre minuti solo per noi…. E poi con un “Buongiorno” che esce dalla pancia iniziamo la nostra giornata con maggior armonia!
Ogni volta che facciamo lezione di Bioginnastica è una scoperta: nuove sfumature, nuovi modi di muoversi, di esprimersi, di comunicare, di giocare ma soprattutto liberi di essere noi stessi.
Durante la seduta è come se il tempo si fermasse, ogni bambino lascia uscire piano piano qualcosa di suo: un sorriso, una smorfia, una carezza, un urlo liberatorio. Il semplice giocare diventa più armonico, il movimento più libero e il gruppo classe si rafforza uniti da un semplice unico ritmo: IL NOSTRO RESPIRO.

Federica Arcangeli